Perché scegliere è così difficile?

Cosa puoi fare di diverso, da oggi, per iniziare a fare scelte diverse?
30 Mar 2023

Perché scegliere è così difficile?

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Tu non sei la vittima del mondo, ma il padrone del tuo destino. Sono le tue scelte e decisioni che determinano il tuo destino.
– Roy T. Bennett –

Tutti i giorni prendiamo delle decisioni. Scegliere fa parte di ogni singolo giorno della nostra vita. Capita che delle scelte siano particolarmente difficili e per questo si rimane imbrigliati in un vicolo cieco, un vero e proprio blocco della nostra capacità decisionale. Tutti noi, prima o poi, ci confrontiamo con questa difficoltà.

Le decisioni che possono cambiare il futuro sono sicuramente le più difficili da prendere: ad esempio cambiare lavoro, andare a vivere in un’altra città, chiudere una relazione importante. Ma in periodi delicati della nostra vita anche decisioni meno vincolanti possono diventare fonte di ansia.

E allora, quando qualcosa intralcia la nostra capacità di scelta si possono commettere tre tipi di errori:

  • Decisioni affrettate
  • Decisioni troppo lente
  • Decisioni evitate

Alla base di queste tre scelte poco funzionali alla nostra vita c’è qualcosa che blocca il naturale processo di presa di decisioni.

Cosa ti trattiene?
Cosa ti impedisce di decidere?
Cosa puoi fare per riprendere il controllo e agire?

Una buona domanda contiene già in sé la risposta

La domanda più importante da porsi non è:
“Qual’è la soluzione migliore tra le varie alternative”
bensì:
“Quale ostacolo mi impedisce di prendere una decisione?”.

Vediamo più in dettaglio quali sono i rischi di cercare a tutti i costi la soluzione migliore.

1. L’assunto di base è: esiste una soluzione perfetta?

Questo non è sempre vero. E’ dimostrato infatti che il perfezionismo blocca il processo di scelta. Questo tipo di pensiero tende ad intrappolarci in una lotta tra due o più alternative, soppesando i pro e i contro a livello razionale. Stilare una lista di pro e contro mantiene l’indecisione in una situazione di totale equilibrio.

2. Altra conseguenza di questa strategia è il continuo rimuginare sulle alternative:

Si inizia a girare su se stessi senza venire a capo del problema. Questo porta con sé una buona dose di ansia che non è mai una buona consigliera.

La domanda più utile è quindi: Quale ostacolo mi impedisce di scegliere?.

In questo campo entra in gioco la componente emotiva, che spesso sovrasta la razionalità. Ciò che trattiene dal prendere una decisione può essere la paura di sbagliare, la paura di precludersi delle possibilità, l’idea che ogni decisione porti con sé un possibile fallimento.

A questo punto è importante essere consapevoli che, inevitabilmente, ogni decisione porta con sé la rinuncia a qualche possibilità, qualunque scelta sia, anche il non decidere. Da questa verità non si può scappare, tant’è che anche il non decidere è una scelta che porta a sacrificare altre alternative. Accettare questa idea è il presupposto per poter accogliere le reali paure che ci stanno bloccando. Inoltre ciò permette di vedere anche le opportunità in ognuna delle alternative e quanto esse siano coerenti con il nostro progetto di vita.

Ogni essere umano è romanziere della propria storia e, sebbene possa scegliere di essere uno scrittore originale o un plagiario, non può evitare di scegliere. È condannato a essere libero.
– J. Ortega y Gassett –

possibili ostacoli

Quali sono i possibili ostacoli che impediscono la scelta?

  1. Evitare di scegliere: una non scelta è già di per se una scelta
  2. Aspettare il momento perfetto: nessun momento è di per se perfetto
  3. Paura di perdere qualcosa: ogni decisione porta con sé una rinuncia e al tempo stesso un’opportunità
  4. Voler controllare il futuro: essere consapevoli che non possiamo controllare il futuro. Semmai possiamo influenzarlo con le nostre scelte.

Evitare di scegliere può portare all’immobilità e al delegare le scelte a qualcun altro. In questo modo ti liberai dalla responsabilità, con il rischio, però, di allontanarti dai tuoi bisogni.

Non esiste la possibilità di scegliere senza rischiare, un margine di errore c’è sempre, per questo è importante tollerare la possibilità che le cose non vadano sempre come ti aspetti, anche quando si prendono decisioni che poi si possono rivelare sbagliate. In fondo c’è quasi sempre la possibilità di recuperare.

Se non ci si ritiene all’altezza di sostenere le conseguenze delle scelte che si fanno, molto probabilmente c’è una bassa valutazione di sé. Finché non si decide di affrontare un lavoro per migliorare la propria autostima, ogni minima scelta, anche se non comporta notevoli responsabilità, diventa difficile.

Chi vive questi sentimenti spesso sente il bisogno di dover tenere tutto sotto controllo e per questo ogni scelta viene vissuta con la paura di perdere il controllo di se stesso e della situazione. Questo porta quasi sempre ad evitare o rinviare la scelta.

Mantenere una forma di controllo sulle proprie scelte sposta il piano su una sfera razionale, spesso lontana da una capacità di ascolto delle proprie esigenze e delle proprie emozioni, ma una valutazione razionale con i pro e contro diventa impersonale e poco utile nella scelte che riguardano invece la sfera emotiva o un cambiamento nella gestione della propria vita.

In questo caso, quando le scelte sembrano avere a che fare con delle valutazioni pratiche, la decisione può rispecchiare più le esigenze esterne a sé, riguardanti ciò che vogliono gli altri, non le proprie esigenze. Ciò che si vuole evitare, quindi, interessa la paura del rifiuto da parte degli altri, di perdere la relazione con gli altri.

Quando ascoltare i propri bisogni risulta difficile vuol dire che si è focalizzati solo su quegli degli altri. Si sceglie in base a ciò che può portare conferme e approvazione.

Per un benessere psicologico è fondamentale sentirsi liberi di scegliere, sapere di poter contare su se stessi per affrontare le decisioni da prendere e avere la fiducia di poterne gestire gli effetti.
Quando non c’è questa libertà, il disagio che si vive può diventare pervasivo e invalidante, per questo è necessario scegliere di uscire da questo immobilismo.

strategia

Se non possiamo controllare una situazione, possiamo sempre controllare la nostra reazione a quella situazione

Ora ti propongo una prima strategia da mettere in atto.

Un primo esercizio che ti chiedo di fare è quello di prendere carta e penna, trovare un posto in cui puoi stare in silenzio e scrivere la lista delle “cose che avresti voluto fare” ma che ancora non hai fatto, indipendentemente dal motivo che ti ha portato a metterle da una parte, rinunciando a realizzarle.

Scrivere, oltre ad essere terapeutico, ti permette di fare un fotografia della tua vita in questo preciso momento, ti aiuta a prendere consapevolezza di quanta felicità stai sacrificando nella tua vita.

Ora che hai fatto la tua lista, rileggendola come ti senti, cosa provi?

E’ indubbio che le responsabilità, quali essere un padre, un imprenditore, un marito richiedano di fare delle scelte che considerino anche l’altro e il suo benessere.

Il punto è che troppo spesso queste responsabilità ci fanno dimenticare noi stessi e la nostra vita, ci fanno dimenticare i nostri bisogni e i nostri sogni; e con il tempo, senza quasi rendercene conto, iniziamo a dare la colpa alle nostre responsabilità e agli altri, iniziamo a raccontarci delle scuse. E queste scuse ci bloccano, ci inchiodano a quella situazione, ci tolgono energia. Queste scuse non solo ci portano a deresponsabilizzarci, ripetendoci che “lo abbiamo fatto per loro”, ma generano in noi anche rabbia nei confronti di noi stessi e delle persone per le quali abbiamo sacrificato la nostra vita.

Un altro punto che il tuo “senso di responsabilità” di porta a fare è dedicare le tue giornate al lavoro per poter garantire un futuro ai tuoi figli, per poter dare loro quello che tu non hai avuto. Questo è senza dubbio un proposito elevato. Il fatto è che presi da questo intento ci dimentichiamo che i nostri figli hanno prima di tutto bisogno di noi, della nostra presenza; hanno bisogno di giocare e di ridere con noi, di andare a fare un giro in bicicletta, preparare una torta insieme, guardare un film accoccolati sul divano, e anche il nostro partner ha gli stessi bisogni.

Se restiamo troppo concentrati sul futuro da costruire, ci dimentichiamo di vivere il presente, ci perdiamo pezzi e momenti importanti che non torneranno, quelli che fanno più bene ai tuoi figli, al tuo partner e anche a te. E ti garantisco che un giorno saranno proprio questi momenti di cui si ricorderanno o di cui sentiranno il vuoto (e che ti rinfacceranno di non avere vissuto con loro), saranno questi momenti che determineranno la qualità della tua relazione con loro, saranno questi momenti che ti lasceranno da solo con i tuoi rimpianti, quei rimpianti che le nostre non scelte hanno creato.

Cosa puoi fare di diverso, da oggi, per iniziare a fare scelte diverse?

Ora tocca a te.

Ti aspetto al prossimo articolo!

Ricorda: Change your life. Fai della tua vita il tuo capolavoro.

(Bibliografia: “La paura delle decisioni” di Giorgio Nardone; “Oltre la Paura”, appunti personali; “La psicologia della Paura” Diario di incontri sul campo)