Raggiungere gli obiettivi

Senza pensare ad essi… almeno non troppo
15 Mar 2016

Raggiungere gli obiettivi senza pensare ad essi… almeno non troppo.

//
Comments0

Una favola ribadisce tale concetto:

Un ragazzino si recò da un saggio che abitava lontano, per studiare con lui. Quando incontrò l’insegnante, gli chiese: “Quanto mi ci vorrà per diventare saggio come te?”. L’uomo rispose: “Cinque anni”. Sbalordito, il ragazzo esclamo: “Quanto tempo! E se mi impegnassi il doppio?”. Il maestro allora rispose: “Dieci anni”. “Ma è una pazzia!” urlò il ragazzino. “E se studiassi giorno e notte?”. Con calma il saggio rispose: “Allora ti ci vorrebbero quindici anni”: “Non capisco” disse il ragazzino. “Ogni volta che prometto di lavorare di più per realizzare il mio obiettivo, tu mi dici che mi ci vorrà ancora più tempo per raggiungerlo. Come mai?”. “La risposta è semplice” rispose il saggio. “Con un occhio fisso sull’obiettivo, te ne rimane solo uno a guidarti lungo il cammino”.

Lo so, può sembrare un paradosso, soprattutto quando parliamo di Coaching.
Tuttavia troppo spesso ci viene insegnato che per raggiungere un obiettivo, per realizzare un sogno, dobbiamo insistere, persistere e crederci fino in fondo, senza mai perdere di vista l’oggetto del nostro desiderio.
Se da una parte questi atteggiamenti sono elementi utili ed indispensabili per il fine che ci siamo posti, dall’altra costituiscono sola la metà della ricetta ideale; ma questo, il più delle volte, non ci viene spiegato, non ci viene detto neanche dal nostro coach.
Vediamo dunque cosa significa esattamente “raggiungere gli obiettivi senza pensare ad essi, almeno non troppo?”
Significa che per raggiungere il vostro obiettivo non dovete essere ossessionati dal risultato.
Significa che meno vi concentrate sul risultato desiderato, più facilmente questo si verificherà.
Il motivo per cui questo accade risiede nel fatto che una volta messo a fuoco il vostro obiettivo, dopo averlo messo per iscritto e aver strutturato un piano d’azione, il semplice atto di metterlo “da parte” é, molto probabilmente, il più potente atto dell’intero processo, che farà però un’enorme differenza sul risultato finale.
Mettere da parte il vostro obiettivo è, paradossalmente, un atto di fiducia nella sua realizzazione. Compiendo questa azione voi state affermando che siete così tranquilli e sicuri della sua realizzazione al punto tale che non c’è più bisogno di tornarci su. E cosa ancora più importante, così facendo, inviate ad ogni parte di voi (mente conscia, mente inconscia e Sè) un messaggio di fede, facendo in modo che ognuna di esse si adoperi, agisca in accordo che questa affermazione, non potendo fare altro, tale è la forza e l’autorità che state trasmettendo loro.
Mettere da parte il vostro obiettivo significa, inoltre, permettere alla vostra parte inconscia di lavorarci senza rischiare di essere distratta dalla mente razionale che, per sua natura, tenderebbe ad andare a caccia di tutti quei motivi per cui il vostro obiettivo potrebbe non realizzarsi, di tutte le paure, i dubbi o le esperienze di “fallimento” vissute in passato, quando vi eravate già prefissati degli obiettivi che poi non siete riusciti a raggiungere.

Un segreto consiste anche nel godersi il processo, il cammino, restando nel presente e presenti a voi stessi.
Immaginate di essere seduti su di un treno che attraversa paesaggi diversi: boschi, pianure, campagne, montagne, laghi, centri abitati. Durante il viaggio decidete di godervi la varietà del paesaggio, e di farlo con curiosità e divertimento. Così facendo il tragitto verrà percepito in modo più piacevole e il tempo sembrerà contrarsi. Di conseguenza sarete più rilassati e possibilisti.

Se invece foste affacciati al finestrino con lo sguardo e l’attenzione rivolti solo in avanti, protesi a voler scorgere l’arrivo, concedendovi al massimo la possibilità di voltarvi indietro per vedere quanta strada avere già fatto, non solo vi perderete la miriade di informazioni e di stimoli che il viaggio di regalerebbe, ma creerebbe in voi e attorno a voi una tensione, un irrigidimento tali da rendere insopportabile l’attesa.
Se poi vorrete donare al vostro obiettivo un pizzico di magia in più, potrete farlo arricchendolo con  l’ipotesi di non riuscire a raggiungerlo, con la possibilità che non si realizzi… sapendo che se così fosse, andrà bene lo stesso. Questo vi permetterà di renderlo puro e libero da ogni aspettativa.
Il punto è affermare a se stessi che “anche se non dovessi raggiungere l’obiettivo, andrà bene lo stesso, in quanto io valgo lo stesso, io merito lo stesso”.
Non significa rinunciare a credere nel vostro obiettivo, nella vostra capacità di poterlo raggiungere e nella possibilità di realizzarlo.
Si tratta piuttosto di assumere un atteggiamento rilassato, di fiducia. Consiste nell’amarvi a tal punto e nell’amare così tanto il vostro obiettivo da lasciarvi “liberi” l’uno dall’altro; liberi da ogni aspettativa, così come farebbe un padre amorevole e consapevole nei confronti dei propri figli, o due amanti l’uno nei confronti dell’altro.
Il risultato? Abbandonando ogni tensione e aspettativa tutto fluirà in modo più naturale, spontaneo, senza resistenze, e la possibilità di riuscita sarà potenzialmente maggiore.
Va comunque detto che la cosa importante, indispensabile affinché l’intero processo abbia un senso compiuto e una sana coerenza, è sapere di essersi impegnati al massimo, di aver fatto tutto quanto era in  nostro potere, con tutti i limiti e le limitazioni incontrate.
Fatto ciò, indipendentemente dal risultato finale, potremo riposare nella serena consapevolezza di valere e di meritare, e questo credo sia il più grande obiettivo che possiamo mai raggiungere.